Cosa vedere alla Certosa di Pavia

Certosa di Pavia, cosa vedere fuori dalla città

La storia della Certosa di Pavia si narra dalla posa della sua prima pietra, che fu deposta da Gian Galeazzo Visconti Duca di Milano nel 1396, il Duca ambizioso vedeva in questa costruzione un futuro prestigioso per sé stesso e la sua casata. La Certosa fu voluta dalla seconda consorte del Duca, Caterina Visconti che fece un voto dopo la prima gravidanza non arrivata a termine, incinta del secondo figlio fece il voto di costruire una Certosa se fosse sopravvissuta alla seconda gravidanza, e così fu, anche se il figlio nacque morto Caterina tenne fede al voto. Oggi la Certosa di Pavia è considerata Patrimonio dell’Unesco.

Cos’è una certosa

La Certosa è un monastero in cui vissero i monaci certosini, il suo nome deriva dalla Grande Chartreuse, il monastero principale dell’Ordine Certosino sito sul massiccio della Chertreuse sulle Alpi francesi. Nel secolo XI venne fondato, per opera di  Bruno di Colonia, divenuto poi San Bruno, l’Ordine dei Certosini.

Le certose venivano costruite basandosi su due principi fondamentali: dovevano essere erette in luoghi deserti e dovevano essere costruzioni povere, questo per agevolare la vita contemplativa che si richiedeva. 

Curiosità e leggende sulla Certosa di Pavia

La Certosa di Pavia è stata abitata dai monaci certosini primariamente, successivamente dai carmelitani infine dai cistercensi, questi ultimi ancora oggi la abitano e se ne prendono cura. Ad oggi è possibile notare i diversi stili che la definiscono: il gotico di cui resta poco e ha lasciato il passo al rinascimentale che a sua volta è stato sostituito dal barocco.

Le leggende che sono nate attorno alla Certosa sono davvero caratteristiche, alcune, come nel caso dei milò, più comunemente conosciuto come biacchi, hanno anche un vago sapore horror, si dice infatti che nelle calde e umide giornate estive pavesi, questi piccoli serpentelli usino appendersi letteralmente con i denti ai tralici delle vigne presenti, per lasciarsi rinfrescare cullati dal vento.

Un’altra leggenda narra invece delle bare nelle celle dei monaci, in ciascuna stanza pare fosse deposta una bara direttamente sotto al letto del frate e che servisse al momento del trapasso, in cui veniva avvolto nel proprio lenzuolo e deposto direttamente nella bara, il povero frate veniva poi tumulato direttamente nel cimitero con il solo lenzuolo e la bara, tornasse al suo posto originale, sotto al letto.

C’è poi la leggenda secondo cui Gian Galeazzo Visconti si indispettì dei commenti fatti da alcune nobildonne che lo schernirono durante una caccia, colpevole di non riuscire più a far rialzare il proprio cavallo e che per questo scherno decise di costruire la Certosa, così che seguendo l’accordo dell’Ordine dei Certosini, nessuna donna potesse più posar piede in quel luogo di culto.

Come arrivare alla Certosa di Pavia

La Certosa di Pavia è situata a meno di una decina di chilometri dalla città di Pavia, il paese a cui dà il nome. Certosa è un piccolo borgo che vale la pena scoprire insieme alla più famosa Certosa. Si raggiunge in auto facilmente seguendo la strada Provinciale 35 dei Giovi, una volta sul posto alcuni comodi parcheggi vi permetteranno di scoprire il complesso in tranquillità.

Anche il treno è un mezzo comodo per arrivare alla Certosa di Pavia, la stazione dista pochi minuti a piedi dall’Abbazia;  i collegamenti da Milano o da Pavia ad esempio sono gestiti da treni regionali o da treni  della linea S13. Un’alternativa al treno e all’auto è il bus.

La Certosa di Pavia si raggiunge facilmente anche in autobus, da Pavia il bus diretto parte dalla stazione ferroviaria mentre da Milano parte da Viale Famagosta. In questo caso tenete presente una camminata di circa 15 minuti a piedi prima di raggiungere il monastero.  Se siete amanti della bicicletta, sappiate che è possibile raggiungere il chiosco anche in bici, attraversando una comoda pista ciclabile che attraversa l’Alzaia del Naviglio Pavese.